Se indietro nel tempo vuoi andare, nell’antica Dacia devi viaggiare
Siamo in Transilvania, terra di leggende legate al sanguinario impalatore, Vlad Tepes, sennonché il Conte Dracula. A circa 1030 metri di altezza, appena fuori la città, c’è Poiana con uno degli antichi villaggi dell’antica Dacia, nome antico della Romania.
All’interno di questo misterioso villaggio vi è un’antica capanna, tipica abitazione di un tempo diventata ristorante.
All’interno non vi sono mura dritte come siamo abituati a vedere, ma pareti diagonali completamente spioventi.
Immagina di entrare all’interno di un’enorme scatola triangolare fatta tutta in legno, con tavoli e ceppi di quercia usati come sedie foderate con della lana di pecora. Dal soffitto e dalle massicce travi in legno penzolano cipolle e pannocchie di mais, sulle dispende ci sono piatti di porcellana con disegni prettamente legati all’antica cultura rumena e piatti fondi per le zuppe e antichi boccali di birra. Foulard bianchi lungo i muri come se fossero dei veri e propri quadri. Ci sono anche le cose più tremende: teschi e pellicce di animali di grossa taglia come orsi, cervi e lupi. Tutto fa pensare a come si viveva all’interno di questi villaggi.
Fu come essere in uno dei villaggi vichinghi di Ragnar Loðbrók. Fu speciale, curioso e anche un po’ inquietante.
A rallegrarci 3 artisti intenti a regalarci momenti unici con le loro note di fisarmonica che si fondevano alle loro voci con dei canti tipici.
Indossavano indumenti strettamente legati alla cultura rumena. La cantante portava sul capo una ghirlanda di fiori rossi che spiccava sui suoi capelli corvini.
Ordinai una zuppa tipica vegetariana. Ero a 1030 metri di altezza e il fresco picchiava e la zuppa ci azzeccava.
Un posto molto particolare che ha il poter di catapultarti indietro di migliaia di anni fa dando libero spazio alla fantasia.
Qual è stato il posto più strano in cui hai mangiato durante un viaggio?
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Nel frattempo ti ringrazio per aver letto queste righe.
Un abbraccio, Alessandro Spadavecchia.

Dalla crisi esistenziale alla libertà: ho rotto le catene della mia “gabbia” e ho scelto di seguire i miei sogni. Ora, scrivo articoli mentre viaggio il mondo. Non arrenderti mai alle difficoltà, sii il protagonista della tua vita! Prima di cercare qualcosa fuori, controlliamo di non averla dimenticata dentro.