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Come riconoscere la depressione: 14 segnali per individuarla e le tecniche da attuare per combatterla

Necessiti sapere come riconoscere la depressione? La malattia del XXI secolo in una società sempre più asfissiante

Premetto che non sono uno psicologo e tutto ciò che troverete all’interno dell’articolo si basa sulla mia esperienza personale e su alcuni libri che ho letto nel tempo su come riconoscere la depressione.

Nel momento che scrivo questo articolo sono passati circa due anni e mezzo dall’ultima volta che ho messo piede nella fabbrica dove consumavo le mie giornate, ehm, sì, e non solo quelle. Facevo un lavoro che odiavo per una serie di dinamiche che ho vissuto ogni giorno per 6 lunghi anni. Quelle dinamiche mi hanno portato a scoprire numerose consapevolezze che poi mi hanno spinto a mollare tutto e partire, a trovare la forza per cambiare.

Una macchina che non funzionava bene, e che quindi non mi faceva lavorare sereno: la tensione legata a un capo dal temperamento molto particolare e alcuni colleghi che contribuivano a rendere l’atmosfera peggiore di quanto già non fosse. Poi il lavoro in sé che, dividendosi anche tra turni notturni, mi faceva entrare in un continuo stato di “mal di vivere”.

Uno stato dell’essere molto diffuso negli ultimi tempi per una vagonata di motivi, non solo lavorativi, ma prettamente legati allo stile di vita che viviamo, e alle emozioni che ne conseguono.

A furia di vivere determinate emozioni nocive, un sabato sera ebbi un forte attacco di panico fino a sfociare qualche mese più tardi in una profonda depressione che mi portò ad assumere farmaci e ad andare in cura da uno specialista della salute mentale.

Per queste ragioni sento la necessità di pubblicare questo contenuto che ho potuto apprendere da uno dei libri di intelligenza emotiva che ho letto e studiato, oltre che dalla mia esperienza personale.

Questo affinché possa aiutare qualsiasi altra persona che si trova nella situazione in cui ero io. So bene come ci si sente in quel buco nero, sono consapevole che molte persone ci sguazzano ancora e si sentono incastrate. Non sopporto l’idea di rimanere con le mani in mano. Mi piacerebbe vedere persone più serene.

14 segnali per capire come riconoscere la depressionecome riconoscere la depressione

  1. Difficoltà esistenziali

  • Disprezzo per se stessi

  • Mancanza di utilità

  • Mancanza di gioia

  • Senso di terrore e alienazione

  1. Difficoltà intellettuali

  • Confusione

  • Vuoti di memoria

  • Incapacità a concentrarsi

  • Apatia e incapacità di prendere scelte anche semplici

  1. Difficoltà fisiche

  • Continua sonnolenza

  • Indifferenza verso se stessi e il mondo che ci circonda

  • Intorpidimento

  • Fragilità

  • Nervosa irrequietezza

  • Perdita del piacere legata al cibo

Io sono passato esattamente da ognun di questi fragelli dell’anima ed è stato tremendo, oltre ogni limite possibile di spiegazione, e la cosa peggiore, e che non sapevo come riconoscere la depressione. Certe cose come si dice di solito: bisogna provarle per capirle. Oltre a notare tutti i sintomi appena citati, chi è in depressione entra in uno stato riflessivo e di auto analisi fine a se stesso. Pensa continuamente alla sensazione di stanchezza che lo colpisce, sulla scarsa motivazione e sul poco lavoro che riesce a fare e a tanti altri pensieri.

Secondo Susan Nolen- Hoeksami, nota psicologa di Stanford, una persona in depressione tende a isolarsi, pensa a quanto sta male, al fatto che amici e parenti la possano allontanare o a se passerà in bianco l’ennesima nottata.

Solitamente chi entra in questa situazione si concentra solo sul pensare, ma non fa nulla di concreto per uscire da questo strano loop di pensieri. Attenzione: a volte le persone che entrano in depressione tendono a giustificare il continuo pensare con il fatto che stanno dedicando tempo per comprendere se stessi. In verità stanno semplicemente riflettendo innescando sentimenti negativi fini a se stessi senza che facciano nulla per migliorare la loro situazione.

7 tecniche e strategie per combattere la depressionecome uscire dalla depressione

Ora che abbiamo compreso quali sono i segnali per riconoscere la depressione, mi sembra necessario fornirti alcune strategie che io stesso ho adottato per uscire dal labirinto più oscuro della mia vita, oltre a farmi aiutare ovviamente.

Consigli preliminari: anziché immergersi passivamente nei pensieri negativi fini a se stessi bisogna spostare l’attenzione sulle cause che ci conducono a quei pensieri negativi. Questo l’ho imparato leggendo un libro di intelligenza emotiva e grazie a un percorso di coaching che ho fatto. Questi due mezzi furono decisivi per il mio miglioramento perché anziché pensare all’oggetto della sofferenza spostai l’attenzione sul perché tale sofferenza mi colpiva. Come spiego anche nel mio libro, quando abbiamo un problema tendiamo a focalizzarci sull’ostacolo e non sulla soluzione.

È la stessa dinamica che s’innesca attorno a quei maledetti pezzi di carta colorati che tanto inseguiamo in questa società, i soldi. Ci immaginiamo come sarebbe bello avere tanti soldi in banca, ma mai che ci concentriamo su come potremmo farli. E siamo sempre là, pensiamo sempre a valle anziché a monte, al problema anziché alla soluzione, alla depressione anziché alle cause che la generano. Dovremmo spezzare quanto prima questo processo mentale.

Così iniziai un riquadramento cognitivo che mi portò a mettere in discussione l’oggetto (il malessere), mettere in dubbio la sua validità e a pensare ad alternative positive. Finché ci concentriamo a pensare solo al problema, e ci facciamo bloccare da questo, non riusciremo a pensare a una soluzione che risolva quel problema perché la nostra mente è già occupata dai pensieri distruttivi.

1. Concediti un’uscita oppure organizza qualcosa, ascolta musica, leggi un libro, fai un puzzle

Dopo aver compreso come riconoscere la depressione, una delle tecniche da usare per reagire a uno stato depressivo è quello di concedersi un’uscita: ad esempio andare al cinema, andare a mangiare fuori con un amico. Qualcosa che ci faccia disconnettere da tutte le sensazioni e pensieri negativi che ci inondano la mente, oppure dedicarci a tutte quelle attività che ci donano serenità.

Come spiego nel mio libro, molti di noi si pongono come meta la felicità, sbagliando ancora una volta il focus. La felicità nel campo dell’intelligenza emotiva è un’emozione destinata a passare, è vagabonda. Al contrario, la serenità è un’emozione che è sotto il nostro controllo perché si produce a contatto con le attività che ci donano serenità, come leggere un libro ad esempio. Più saremo nel nostro stato di serenità, più facile sarà raggiungere la felicità. Ne consegue, che la felicità è fatta davvero di cose semplici.

Se deciderai di concederti un’uscita con un amico, il consiglio è quello di evitare di parlare del tuo stato depressivo, o di disagio, perché sarebbe come non uscire di casa. Lo scopo dell’uscita è quella di alleggerirci il petto, l’Anima, e tornare a casa con una sensazione di leggerezza e serenità. E poi il nostro amico non è uno psicologo, ci sono i professionisti adatti per questo. Uscire con un amico è un passo cruciale perché da come sfrutterai la tua uscita dipenderà la diminuzione o l’aumento dello stato depressivo. Il continuo rimuginare sulla nostra condizione non farebbe altro che rendere la depressione ancora più intensa dentro di noi.Letture consigliate

Il nostro stato emotivo determina le nostre scelte: alcuni consigli su cosa fare

Una delle peculiarità di una persona in depressione è quella di fare scelte in allineamento con il proprio stato emotivo, ovvero scelte pessime. E questo, se ci pensiamo, vale per tutti noi. Questo accade perché una volta che inizia l’ondata di pensieri negativi, questi diventano automatici perché la nostra mente funziona per associazioni e immagini. Il segreto è fermarsi e non fare nulla! Concediti una camminata o sorseggia un tè fresco nel tuo bar preferito; insomma fà qualcosa che ti faccia fermare.

I pensieri danno luce alle nostre azioni e quindi alle nostre scelte. È chiaro, dunque, che pensieri negativi porteranno a scelte negative. Questo spiega perché una persona depressa tenderà a scegliere film altrettanto depressi o tristi che trascineranno la sua situazione ancora più in basso. Stesso processo vale per le persone in preda all’ira per un messaggio che non gli è piaciuto. Ma se si ferma un attimo a riflettere, la risposta data dopo mezz’ora, non sarà certo come quella data all’istante. 

Quando siamo in depressione dobbiamo fare uno sforzo maggiore per combattere quel flusso di pensieri automatici per compiere scelte che ci facciano stare meglio ovvero, nel caso di un film, sceglierne uno allegro e che ci faccia ridere. Aggiungere una pizza deliziosissima sarebbe un’idea, almeno questa era una delle mie soluzioni ogni sabato sera per reagire al buco nero nel quale era caduto.

Le distrazioni più efficaci sono quelle che modificano l’umore in meglio. In base alle tue preferenze puoi decidere se leggere un libro, giocare ai videogiochi, ascoltare musica. Nel mio caso per esempio erano la lettura, un film che mi potesse insegnare qualcosa, la corsa o fare una lunghissima passeggiata a darmi pace.

Se scegli la musica attenzione alle tracce che scegli: prediligi qualcosa che ti faccia tornare la voglia di vivere, combattere e credere nei tuoi sogni. Io ti consiglio di ascoltare Ultimo, Vasco, oppure Eros Ramazzotti. A me hanno aiutato moltissimo, tu scegli la tua musica.

2. Fare attività fisicafare attività fisica anti stress

Lo stato d’animo negativo della depressione conduce il nostro corpo a un rallentamento fisiologico. Ci sentiamo stanchi, lenti e abbandonati a noi stessi. La corsa è un’attività che per sua natura porta il corpo in uno stato di forte attivazione fisiologica e quindi ci porta a uno stato d’animo migliore. La corsa funziona moltissimo negli individui pigri e in depressione (il mio vecchio me).

Piccolo bonus: per le persone ansiose che vivono momenti di forte attivazione fisiologica, le tecniche di rilassamento, al contrario di quelle di attivazione come la corsa, servono a rallentare il ritmo fisiologico dell’ansia per condurci a uno stato d’animo più rilassato.

Quindi se soffri di stati depressivi o di ansia puoi attuare queste tecniche a seconda della necessità in modo tale da costringere il tuo cervello ad andare in uno stato di attivazione diverso dallo stato emotivo che lo dominava. FAI AZIONE!

Tornando alla depressione che mi preme molto: in che altro modo si può uscire da uno stato di depressione che ci tiene sotto scacco?

3. Mangiare

Compreso come riconoscere la depressione, uno dei metodi rischiosi, ma efficaci per ritornare a uno stato d’animo migliore è quello del mangiare, però attento a non esagerare. Nel mio caso, quando ero nei momenti più bui della mia vita, quando mi sedevo a tavola per mangiare provavo felicità e mi distraevo dai pensieri. Infatti misi su qualche chiletto che poi ho dovuto salutare dopo vari mesi dall’inizio del mio viaggio. Un metodo che almeno nel mio caso ha funzionato e volevo suggerirtelo; ovviamente va gestito con attenzione.

4. Porta a termine un lavoro che rimandi da tempoportare a termine un lavoro

Dopo aver scoperto come riconoscere la depressione, una delle tecniche più costruttive per tornare a uno stato d’animo migliore è quello di portare a termine un lavoro casalingo o di altro genere che si rimanda da tempo. Questo contribuirà a farci vedere sotto un’ottica migliore, ci libererà la mente da quell’impegno e ci farà sentire meglio.

Io ad esempio, quando ho iniziato a studiare scrittura per il web, mi promettevo che ogni giorno avrei fatto un passo in avanti per imparare qualcosa. Leggevo un libro di settore visto che era l’unica cosa che mi rasserenava e distraeva dalla mia situazione. Quindi univo l’utile al dilettevole ottimizzando il tempo che, come spiego nel libro, è una delle risorse più importanti di cui disponiamo. Si posa su tutto senza fermarsi mai su niente. Con questo modo di fare in circa sei mesi ebbi il mio primo lavoro retribuito come SEO Copywriter.

5. Guarda dalla giusta ottica una relazione finita

Spostandoci sul fronte relazioni, se il motivo per cui siete in depressione è la fine di una relazione un modo per uscire dal loop depressivo è volgere il pensiero (come detto prima) alle cause della separazione. Pensa agli elementi che vi facevano pensare di essere incompatibili, a tutte quelle cose che lasciavano un po’ a desiderare o agli atteggiamenti e modi di pensare di lui, o di lei, che ti portavano a credere di non essere fatti per stare insieme.

Come ti fa sentire?

Con me funzionavano ogni volta dopo che decisi di sganciare questa zavorra, e non fu l’unica. Come spiego nel mio libro per iniziare un cammino che ci porti al cambiamento è necessario liberarci di tutto ciò che rallenta quel processo, sennò procederemo lenti, la nostra creatività si spegnerà, perché la zavorra ci dona sentimenti negativi. È come se fossimo scatole piene di oggetti inutili, come potremmo metterci cose nuove, funzionali alla nostra rinascita? Facendo spazio nella scatola ci sarà posto per qualcosa di nuovo.

6. Gestisci bene il confrontocome gestire un confronto

Una volta imparato come riconoscere i sintomi della depressione, viene il pezzo forte: siamo naturalmente portati a vedere chi sta meglio di noi e questo ci fa entrare in uno stato di frustrazione che sfocia nella più profonda depressione correlata a un altro milione di pensieri auto sabotanti come il sentirsi da meno col sottoprodotto di mettersi a confronto. Uh! Prendi fiato!… Wao! Alla fine di questo loop figlio del cucciolo del demonio, siamo sfiniti, svogliati e divorati dall’invidia.

Come vedete invece, ,l’idea di prendere a esempio quella persona che ha raggiunto più obiettivi di voi nella vita? Sarebbe un modo costruttivo per impiegare il nostro prezioso tempo. È solo un’idea. Ovviamente facciamo molta attenzione agli esempi che prendiamo come riferimento, tipo le persone che vendono i canoni di bellezza da raggiungere, che sono altri indottrinamenti e convinzioni che ci hanno messo nella testa per essere perfetti consumatori con i complessi d’inferiorità.

E se iniziassimo a vedere chi sta messo peggio di noi?

Per chiunque ha deciso di mollare una sicurezza per mettersi in cammino verso la realizzazione del proprio stile di vita ideale, molto spesso tende a guardare chi sta avanti a lui e sente di andare piano e di non fare progressi o addirittura di rimanere lì piantato.

E se iniziassi a pensare a chi, a differenza tua, non ha ancora fatto un passo per concretizzare i suoi sogni, migliorare la propria situazione?

Io, prima di imparare a ispirarmi, molto spesso tendevo a guardare chi stava più avanti di me e subito sentivo una sensazione si frustrazione, ma nel momento in cui ho iniziato anche a guardare chi è più indietro di me avvertivo subito un po’ più di serenità.

Questo modo di vedere questa faccenda vale tanto in questo caso quanto in ogni ambito della nostra vita.

Una volta mi trovavo in ospedale nel reparto di oncologia e sentii un uomo lamentarsi malamente di non poter più camminare bene mentre accanto gli passava una donna, sulla cinquantina, che si spingeva da sola la carrozzina con le mani sugli appositi cerchi in metallo; mi sembrò un eroina. Aveva perso le gambe lei… E se quell’uomo avesse pensato a chi ha perso l’uso delle gambe anziché lamentarsi per non camminare più come un ragazzino di quindici anni?

Tutto dipende da quale angolazione vediamo le cose.

Impariamo a ispirarci ai buoni esempi anziché invidiarli. Ogni tanto guardiamo ai meno fortunati di noi per non sentirci indietro, e se possiamo diamo il nostro contributo per aiutarli. Questo punto di vista mi ha migliorato la vita, assieme a tante altre consapevolezze.

7. Aiuta una persona in difficoltà o pregaessere di aiuto a qualcuno

Nella prima parte dell’articolo abbiamo parlato di come riconoscere la depressione. Quindi un’altra delle cose che contribuisce a risollevarci il morale è aiutare gli altri. Perché questo? La depressione molto spesso è legata ai pensieri e preoccupazioni legate al sé. Empatizzare e aiutare le persone in difficoltà ci porta a risollevarci perché sentiamo di essere utili a qualcosa. Intraprendere un’attività di volontariato si rivelerebbe un modo infallibile per uscire da uno stato di depressione.

E poi, come spiego nel mio libro, se dai poi ricevi. Nella vita ho dato davvero tanto alle persone: Amore, Amicizia, tempo, persino soldi e ogni volta avevo il ben servito. Da quando decisi di cambiare la mia vita e iniziare il mio viaggio, infinita è la lista dei doni che ho ricevuto lungo il cammino.

Non mi riferisco a quando in Vietnam mi hanno pagato svariate volte il biglietto di un bus, a quella volta che tra le montagne del Vietnam del Nord, durante un autostop una gentile signora mi ha concesso un posto dove dormire, in casa sua; no. Parlo di tutta l’Umanità, l’altruismo e la gentilezza ricevuta. È come se la vita mi stia dando tutto ciò che ho seminato nel tempo.

Infine, prega. Molte persone, specie quelle più religiose, quando scoprono come riconoscere la depressione, trovano  sollievo nella preghiera poiché sentono di rivolgersi a un potere superiore molto importante per loro che li possa aiutare a riequilibrare lo stato d’animo e far diventare la depressione un ricordo lontano.

Io ad esempio comunico col mio caro Vecchio Universo, e la lista dei doni che sto ricevendo da quando credo in questa forza superiore sono stati tanti e tangibili.

Extra bonus: bè, se ti capita, fai sesso ma con Amore, ti raccomando. Poi cerca di rilassarti. Per fare in modo che tu entri nello stato di relax è necessario scoprire alcuni esercizi per produrre onde Alpha nella tua mente, ovvero lo stato in cui la mente si rilassa e tu potrai finalmente sentirti più leggero e in pace con te stesso.

Conclusioni

Siamo giunti alla fine di questo viaggio nei meandri di uno dei problemi più diffusi di questa società. Abbiamo parlato di come riconoscere la depressione, dei vari sintomi e delle tecniche da mettere in campo al fine di contenere ed eliminare gli stati depressivi.

Concediti un’uscita con amici, leggi un libro e ascolta musica. Porta a termine un lavoro che rimandavi da tempo, mangia ciò che ami o aiuta le persone che vogliono essere aiutate a risolvere le loro difficoltà e diventare persone migliori. Guarda sempre a chi sta peggio di te e guarda in modo costruttivo a chi sta più avanti di te. Dedicati all’attività fisica, medita e fanne un’abitudine.

Come spiego nel mio libro, non siamo nati infelici, lo siamo diventati. Questo significa che tornare a far sorridere il cuore è possibile. Per essere arrivato fin qui nella lettura ti rivelo come ne sono uscito io dalla depressione.

Non è stato grazie a un medico, ho interrotto il mio percorso a metà. Non sono stati i farmaci, ho sospeso l’assunzione gettando nel water quelle pasticche una dopo l’altra.

È stato un viaggio, assieme alla decisione di riprendere in mano la mia vita dopo quel forte attacco di panico, ribellandomi a tutto ciò che non mi rendeva più felice.

Mi auguro che l’articolo ti sia piaciuto. Se hai piacere lascia un commento e condividilo con chi pensi ne abbia bisogno. Se hai voglia, visita la mia pagina Instagram Pensiero Vagabondo dove condivido attimi della mia nuova vita in viaggio e tante altre riflessioni che possono essere utili al tuo cambiamento e a riflettere.

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